23-02-2014 Montagna Longa e Monte Palmeto

Oggi il meteo è stato monello, le previsioni dicevano “poco nuvoloso”, stamattina mi sono affacciato dal balcone e c’era un cielo azzurrissimo, volevo mettermi in pantaloncini estivi, ma poi pensando alla temperatura (erano previsti 11 gradi) ed all’altitudine che dovevamo raggiungere eccetere eccetera, ho preferito ripiegare sul completo invernale, e MENO MALE !

Oggi ci aspettava un giro di quasi 90 KM, e quindi complice anche la mia forma non ‘al top’, ho preferito a malavoglia prendere l’auto , e MENO MALE !

Arrivato in viale regione, il tempo si scurisce, arriva qualche gocciolina, poco male, sarà una cosa passeggera ho pensato, MA QUANNU MAI !

E’ andato aumentando, fino a pioggia seria, tanto che arrivato all’appuntamento, ho dovuto aspettare che allentasse per scaricare la bici e rimontare la ruota anteriore.

Ripartiamo sotto una leggera pioggerella, per il primo punto di ritrovo, e poi il secondo, tutti presenti, tanto non può continuare a piovere. Attendiamo un poco e finalmente allenta; si parte, ritmo escursionistico. Dopo un piccolo riscaldamento si apre a noi la salita del Romanital, quella che porta a Pizzo Manolfo, và.

Saliamo con calma, consci di quello che ci aspetta, in basso alcuni biker che fanno la stessa strada, poi ancora un altro gruppo. Prima sosta di ricompattamento allo steccato, quin si uniscono a noi una coppia e Fabio che incurante dei miei moniti si accolla il giro .. eheheh.
🙂

Decidiamo di fare la variante per le antenne, più dolce anche se leggermente più lunga .. miii non finiva mai ! Una masseria con capre, mucche, cani ed asini ci ha distolto un poco dalla fatica (vedi foto).

Riprendiamo di buon ritmo e fu Zio Caliddu, sosta rifocillante e via verso Montelepre, un paio di svincoli ed inizia la salita per Montagna Longa. Qui viene proposta una variante, dopo le consultazioni di rito (al cui confronto quelle del parlamento sono chiacchere da bar … no da cimitero, visto che nn ci sono state), decidiamo per accettare la variante, più breve, più dura, ma più bella (vedi foto).

Primo tratto in ammutta Bike (un’arte sopraffina che solo noi ORIGINALS BIKE della domenica conosciamo), si apre a noi una grotta (purtroppo per problemi di tempo …). Ora si sale su un ST niente male, poi in mezzo al bosco, fino a ricollegarci (poi) alla strada ‘normale’ di Montagna Longa, non prima che succedesse l’irreparabile.

Il nostro Ninni, sotto l’effetto dell’adrenalina, ormai rincoglionito, (eheheh) vedendo un cucchiaio a dx (uan specie di discesa ripida e relativa salita equivalente), si butta a capofitto, incurante delle nostra grida di dissenso, il crack che abbiamo sentito non mi è piaciuto, pensavo si fosse spaccato il talaio, invece la fullazza ha ammortizzato. Scopriremo poi che invece si era spostata la sella e piegato il tubo sella.

Variante per Monte Palmeto e via su una montagna a controllare il panorama; Monte Palmeto è accando, solo che fra le due montagne c’è un vallone e nessuna via (forse) che li collega direttamente. Non c’è tempo per fare exlorer e quindi proseguiamo per la traccia prevista, ovvero scendere a valle e tornare in quota cambiando montagna. Sono le 12 scarse e pedaliamo da oltre tre ore, la fatica comincia a pesare sulle gambe, ed in discesa perdo stabilità, o forse è il fondo troppo instabile, sta di fatto che nella pietraia sono costretto a scendere dalla bc, per evitare una eventuale rovinosa caduta (già ne ho letto di troppe in questi giorni).

Scendiamo giù e risaliamo come da programma, oramai si sale a fatica, il ritno è notevolmente diminuito, ma la meta è vicina o quasi e l’obiettivo si deve portare a termine !

Il tratto che segue fu interminabile, oramai siamo con oltre 62 Km sulle gambe, e non è solo bitume, ultima sosta per ricompattarci (oramai dopo le ultime defaillantes siamo rimasti in 5) e si riprende sempre più lentamente, sempre più faticosamente, ma mentre le forze diminuiscono, mentre il dolore aumenta, la volontà si rafforza, la voglia di andare avanti e fare meta cresce a dismisura, tanto che mi permetto anche qualche strappetto. Certo la forma non è delle migliori, questo Natale ho perso tanto e dopo non è che abbia avuto tanto tempo per riprendere con costanza, ed adesso ne sto pagando le conseguenze.

Finalmente siamo in cima, sosta per le foto di rito, ci alimentiamo un poco, sono le 12.53 … e casa quando arriveremo ? Ci aspettano da qui oltre 40 Km se rientriamo via asfalto, e la metà se via sterrato, però la salita sarà massacrante.

Viste le forze residue (a zero, siamo oramai tutti sul rosso o quasi) decidiamo per il tranquillo e facile asfalto, magari con quanche trenino possiamo planare dolcemente verso Palermo, e fu Cinisi, e fu Terrasini, Isola delle Femmine, Villagrazie di Carini, Capaci, Toretta, Sferracavallo e …. Palermo !

Vado a scaricare la mia fedele DAG dall’auto che oggi ero troppo spossato per farlo.

Più tardi vedo di condividere questa traccia, purtroppo ci sono quattro interruzioni perchè la batteria era scarica, e quindi ha segnato ‘solo’ 92 Km, ma i totali effettivi sono 106 Km un giro EPICO !!!
Partiti alle 08.25, rientrati (in auto) alle 16.00 fate un pò voi i conti. Poi vado a vere la traccia con i totali del GPS.

Divertitevi con le foto e …

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2 risposte a 23-02-2014 Montagna Longa e Monte Palmeto

  1. Fabio scrive:

    …mah, a me non è sembrato il giro che ho fatto io:
    -dove sono le stilettate ai quadricipiti che ho sentito il quei 20m fatti per ripendere la ‘retta via’ per montagna Longa?
    -e la ‘strizza’ presa in quel ST prima del ‘cucchiaio’ ?
    -il gonfiore ai biciti nelle ‘cementata’ in discesa per il fondovalle?
    -il sangue buttato nella ‘salitella’ per Palmeto?
    -il sudore, in discesa! per cercare di non perdere Ninni ‘Maier’ ?
    -a quel punto gli ultimi 35km di bitume pensavo sarebbero stati leggeri, invece non ce la facevo !

    grazie a voi quattro per i nuovi luoghi visitati, ma soprattutto per la compagnia (e a Mario per la dritta). Scusate la mia scarsa gamba, ma solo ieri ho fatto 100 dei 400 km sommati dal 14 dic! alla

  2. Gino scrive:

    Ciao Fabio, BENTROVATO !
    Si hai ragione, ma la mia è una vista ‘soggettiva’ e quindi personale e per problemi di tempo moolto sintetica, se vuoi puoti raccontarci la tua … eheheheh ….
    Io ti avevo avvisato … 🙂
    Piuttosto ti faccio i complimenti, salivi per Manolfo come un motorino, e nonostante non fosse il tuo ‘elemento’ in discesa su sterrato calavi come un forsennato. Ninni è un caso patologico 🙂 🙂 :-).
    E comunque alla fine nonostante la tua stanchezza, ti sei accollato la maggior parte di quei 35 Km di bitume, tirando il trenino … grazie !

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