Quale futuro per lo SPORT a palermo e provincia __________________________

Cari amici, mi trovo a scrivere questo mio mex con qualche giorno di anticipo su quanto vi avevo annunciato, a causa di un fatto occorso questa mattina, e di cui mi sento di rendere partecipi tutti voi, per la passione che condividiamo; l’amore per la MTB.
Questa mattina mi è stata negata la possibilità di iscrivere gli atleti della mia società (ASD Free Bike) alla bellissima gara che si terrà a Ficuzza domenica prossima, a cura degli amici dell’ASD Extreme Racing Team e GS Eleutero.
Come sapete è oramai uso da qualche anno a questa parte che le iscrizioni avvengano tramite il sito label chip, registrato a nome di un certo Francesco Giannone.
Ora io non so se i servizi che questo sito offre sono gratuiti, o se sono a titolo oneroso, e non so se (nel caso di questa seconda ipotesi), lo stesso rilasci apposita ricevuta fiscale per gli oneri percepiti e quindi versi le relative tasse all’erario, ma una cosa mi pare utile chiarire in questa sede.
Da alcuni comunicazioni verbali e da alcune riunione partecipate l’anno scorso, lo stesso si è palesato come membro del comitato provinciale del CSI, mi sembra addirittura consigliere.
Ora non riesco a capire per quale motivo uno che ha deciso di fare dello sport del business, debba anche avere una carica all’interno del CSI, e di contro non capisco perché se lo stesso ha deciso di prestare la sua opera al CSI, facendone parte, debba poi offrire lo steso servizio anche ad altre società che non sono affiliate al CSI, a tal fine basta andare a vedere il calendario dello storico gare anni precedenti (sbrigatevi, prima che lo rimuova).
Secondo me, o sono esterno ed imparziale e quindi offro i miei servizi a TUTTI gli enti, oppure faccio parte del CSI e quindi lavoro SOLO per il CSI.
Ad ogni modo questa è una scelta di competenza del CSI stesso ed a esso dovremmo chiederlo.
Finita questa breve premessa, entriamo in tema, l’impedimento della mia, e a questo punto penso altre società) che hanno scelto di non affiliarsi al CSI. Si perché è questo il succo del discorso, avendo chiesto lumi sul motivo di tale impedimento, lo stesso soggetto si giustificava dicendo che il mio ente (US-Acli) non era qualificato per poter partecipare alla gara in oggetto.
In realtà la cosa parte da molto lontano (da febbraio dello scorso anno), e non voglio tediarvi, raccontandovi tutti i dettagli delle discussioni avute in riunione col CSI (lo scorso anno eravamo affiliati al CSI), le domande, le relative risposte e le prese in giro che sono seguite. In breve a Novembre del 2015 (eravamo affiliati CSI anche allora …) avevamo fatto una riunione dove ci comunicavano che la quota del tesseramento, passava da € 10,00 (qualche anno fa era di € 7,00) a € 20,00 … pur mal vedendo questo aumento sconsiderato, che nulla portava come controparte, abbiamo accettato, ed a gennaio ci siamo affiliati, salvo poi a Febbraio 2016, in un’altra riunione aver comunicato che i tesserini passavano da € 20,00 a € 32,00, ancora una volta, senza nessuna controparte.
Ora questo fatto da solo, già è un tutto dire, in merito a trasparenza e soprattutto linearità di comportamento, poiché se io mi affilio a certe condizioni, non puoi cambiare le condizioni (in peggio per giunta) a gioco avviato. Molte società si sono lamentate, ma nei fatti sappiamo, anzi sapete benissimo visto che in riunione eravamo assieme, come è andata … un nulla di fatto.
A fine dello scorso anno, se ben ricordate, abbiamo iniziato una nuova trattativa, per vedere se era possibile cambiare le regole (ci dovevamo incontrare a Carini, ricordate ?), ma essendo le stesso decise a livello nazionale, nulla poteva essere cambiato a livello locale. A tal fine mi preme chiarire che ho il massimo rispetto e fiducia, nel direttivo del CSI provinciale, nelle persone del presidente e vicepresidente e lo stesso giudice Pippo Monticelli, che vedete animarsi nella gare, ma purtroppo come ho detto de visus più volte a loro stessi, molte regole dipendono da decisioni prese a livello nazionale.
E quindi con tutta la buona volontà, la mia, assieme ad altre società, ha deciso di dare seguito alla chiacchera che abbiamo fatto PRIMA dell’affiliazione, scegliendo un altro Ente più economico, con più garanzie assicurative, e soprattutto con la schiena dritta.
Da allora gli atti di intimidazione (in senso buono) non sono stati pochi, si inizia con la chiacchera, poi il diniego dell’accesso all’area riservata su facebook (coordinamento società csi), poi il blocco dell’accesso al sito labelchip, fino ad oggi blocco totale di ogni attività sportiva col CSI.
Allora mi chiedo e vi chiedo, che fine hanno fatto i sani principi dello SPORT, in cui si gareggia lealmente contro l’avversario, in cui conta misurarsi contro se stessi o contro gli altri, senza guardare il colore dell’avversario ? Nel 2008 quando ho costituito l’ASD MTB Emyr, ho deciso di affiliarla al CSI che allora era completamente sconosciuto, ciclisticamente parlando, con 0 (zero) società affiliate, e nell’inventare in “Tour dei santi Patroni (il “papà” del campionato odierno) suggerii di aprire la partecipazione a TUTTI gli enti, proprio per differenziarci da FCI, UDACE ect.. che invece (ai tempi) si facevano la guerra ….
Dobbiamo forse pensare che oggi la guerra la vuole fare il CSI ?
Ed allora torniamo al tema del mio incipit : se è così, visto che il CSI rappresenta oggi una grossa fetta dello SPORT (ciclisticamente parlando) a palermo, quale futuro ci aspetta, se continuiamo ad accettare supinamente quello che ci viene “calato” dall’alto ? E’ forse valido il discorso per cui contano i numeri a discapito dei principi ? La vecchia regola , del “meglio la quantità , sulla qualità “ ? E se è così, a quanti di voi sta bene questa cosa ? Dato la prolissità di questo mio mex, oggi mi asterrò dal toccare l’aspetto economico, che mi riservo di riprendere in futuro .
Lascio ad ognuno le considerazioni del caso, rimango a disposizione per fornire prove e dati di quanto ho qui affermato.
Filippo Borgese.
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