25-03-2012 – GF S. Martino delle Scale

La notte insonne, un poco la tensione per la GF che aspetto dallo scorso anno, un pò per paura di nn svegliarmi, con sta storia del cambio di orario, alla fine mi alzo prestissimo e mi faccio le mie cose.

Poi sveglio il figliolo e ci consigliamo reciprocamente sull’abbigliamento da usare (lo abbiamo indovinato). E’ ora, si parte (le bici son già caricate in auto dalla sera prima, sabato niente baldoria …). Stiamo per partire, cacchio la borraccia, torniamo su a prenderla, scopriremo poi a S: Martino che Riccardo aveva dimenticato anche il GPS, quindi già partiva male.

Arriviamo a Monreale (avevamo deciso di lasciare lì l’auto) tempo di salutare un poco di amici e montiamo le bici, sembra tutto a posto, ci spostiamo quindi in zona ‘partenza’. Altri amici, foto, saluti, un bagno di folla ci accoglie, nn si capisce nulla, il buon Gianni C. col megafono cerca di darci qualche consiglio, ma la gente se ne frega e continua a chiacchierare allegramente. E’ ora (almeno mi illudevo) son le 09.30, dovremmo partire … attendiamo un’altra lunga mezzora e poi si parte, sono le 10.04 ci portiamo in zona ‘lancio’ e dopo altri 10 min di sosta, finalmente il viaaaa.

Ora inizia la sofferenza, lo so già, è sempre così devo penare almeno per 45 minuti (prima era 1 ora e 15′) difatti iniziano subito i sorpassi (passivi) nella salita per l’otto ogni volta che c’era un tratto impegnativo (pendenza e fondo) la gente si fermava, io cercavo di infilarmi, ma niente, era un tappo !

Poi ho sperimentato di rimanere indietro un paio di metri da quello davanti, in modo da avere spazio di manovra, ma al solito idiota nn gli sembrava vero potersi infilare in quello spazietto e … appena arrivava il rampone, puntualmente si fermava e ostacolava la mia risalita .. pazienza; la GF è anche questo !

Nel frattempo Riccardo ‘volava’ col gruppo di testa e nn ho avuto più notizie. Gli 8 Km della salita mi han fatto perdere una cinquantina di posizioni, peccato ! Poi finita la prima salitona inizia la discesa, calo prudente, nn ho ancora tutta la mia dimestichezza con i nuovi Kenda e nn voglio strafare rischiando inutilmente. Pian piano mi assuefo al nuovo assetto e comincio ad aumentare la velocità (e sicurezza) in discesa, iniziando a pattinare leggermente in curva (è quello il limite da nn superare) …

Ora è passata 1 ora e le gambe cominciano a sciogliersi (ed anche i battiti ‘calano’) è il segno che aspettavo … inizia la GF !

Comincio a pedalare ed i sorpassi passivi finiscono ed iniziano quelli attivi, uno , due , tre … riprendo Giovanni C. che mi aveva superato una vita fa …  e via fino al II punto di ristoro dovre riprendo Pasquale e Salvatore … giù per il ST, qui trovo un altro a rallentarmi anzi rallentarci, dato che Pasquale era di nuovo davanti me, e non volevo fargli lo sgarbo di sorpassarlo 🙂 … gli stiamo alle costole, Pasquale è indeciso, poi si butta e lo sorpassa rischiando un poco, rimango io solo dietro, che lo tallono. Sentendo il mio fiato nel ST e capendo che forse mi stava rallentando il buon Biker (ah ce ne fossero di più) mi usa la cortesia di mettersi di lato e lasciarmi sfogare, parto a razzo, ma per poco, c’è il curvone (oramai scavato) che si porta sulla scalinata finale, mi catafotto fra gli alberi quasi ad occhi chiusi e plano nel piazzale, ora inizia la salita che ci porterà a Gibilmesi. Ho brutti ricordi legati a quella salita, lì lo scorso anno ho prosciugato le mie energie, fallendo la GF già in fase di prova percorso. Quest’anno ho lavorato di più sulla resistenza e domenica scorsa ne ho visto già i risultati. Affronto quindi la salita tranquillo, desideroso solo di trovare il ritmo giusto … ed inizia l’ascesa, dapprima fatico un poco, poi il mio fisico si abitua alla fatica ed accelero, riprendono i sorpassi … ma è Gioacchino quello ? …. e quello lì su è Salvo ? Dai Filippo che lo riprendiamo, sono solo 3 tornanti a salire !

E fu Salvo e fu Gibilmesi e fu punto di ristoro. Ora c’è la discesa, calmiamoci che la conosco bene …

infatti in una curva vedo a terra una bici .. ma il biker è dall’altro lato a terra circondato da due Biker che lo assistono, rallento, guardo i danni, la faccia piana di sangue, il naso sembra rotto, chiedo se vogliono che chiami i soccorsi, mi rispondono di si e cerco di chiamare aiuto, ma dopo due curve incoccio il gippone della Protezione Civile e con tutto il fiato rimasto li direziono sul ferito. Si il fiato è finito, ma ora c’è di nuovo la salita …

….

A Casaboli il buon Gianni C. (si quello di prima) mi incita e mi indica la direzione, la seguo docilmente e riprendo la corsa .. mi sembra discesa ma è solo impressione, ci infiliamo nel Parco Avventura, il Biker che mi precede ha un attimo di esitazione sulla direzione e ne approfitto per infilarmi, invitandolo a seguirmi (per poco purtroppo), ora inizia la salita, ma quello non è Roberto ? Dai che lo prendiamo !

Ora sono solo, davanti a me nessuno, e dietro neanche … a fine salita la fangaia, chiedo al mio amico Sandro (lì di servizio verifica numeri) notizie sulle condizioni della famosa fangaia, dopo le piogge notturne … all’inizio era asciutto, poi … no .. ma riesco a passare indenne, anche se quello davanti a me andava sbandando paurosamente, ma nn me la sentivo di sorpassare e cambiare traiettoria (esperienza insegna) …

La salita successiva me la faccio tutta in sella, oramai le gambe nn le sento più (in senso buono) sembra siamo partiti adesso, è il momento di aumentare il ritmo … qualcuno nn vuole lasciarmi passare, s’innesca la battaglia, ma nn ho voglia d’insistere, son troppo rilassato e lucido, nn forzo, se ha palle ops se ha gambe andrà avanti, viceversa … inizia la discesa, cerca di riprendermi, vuole sorpassarmi ancora, si sente sicuro, nn vado velocissimo, oramai siamo a tre quarti di gara e nn voglio rischiare, quindi in discesa nn vado al mio solito (ma per lui è sufficiente) rimane lì a mordere la polvere (la mia una volta tanto !), poi inizia lo sconnesso e … lo saluto … ora si scende verso l’otto; conosco bene anche questa discesa … ma calo entro il limite di sicurezza, dopo due tornanti incoccio due (della stessa squadra) che scendono abbastanza veloci, decido di nn rischiare e rimanare dietro (a mangiare la polvere 🙂 ) li sorpasserò nella salita dopo l’otto … ora mancano 10 Km all’arrivo è ora di dare l’affondo .. toh Giuseppe .. vai Filippo, toh Marcello … forza Filippo, toh Antonio … Pino, Ennio (ah, scusami Ennio se sono stato un bambino cattivo, ma 15 min prima avevo deciso di sparare le ultime energie, visto che mancavano 4 Km), toh Giovanni, altri 4 biker da superare,attacco, passo, calo, in fondo alla discesa c’è una ragazza della protezione civile, sto per sorpassarla, ma mi fa cenno che devo svoltare a dx e prendere una ‘salitella’ che sale in direzione opposta a quella in cui vado io, nn posso piantare freni, altrimenti quello che ho sorpassato adesso mi si schianta, infatti mi affianca, bene ora posso piantare, mi appiattisco (esperienza insegna) e pianto freni, la forcella si abbassa la ruota posteriore si alza, accenno la curva in aria, spostando il culo di lato, la bici si gira, atterro quasi pronto per il salitone (ho fatto in pratica il tornante in aria), ma il mio avversario (che andava meno veloce di me) nn riesce a frenare e mi si dirige contro la parte centrale della mia DAG , mi allargo, temo il peggio, ci tocchiamo col manubrio, ci chiediamo scusa vicendevolmente e via (ho perso tempo prezioso e risorse e gli altri si sono riavvicinati) si torna a pestare sui pedali, ancora più convinto di prima … e via con i sorpassi

ma quello non è Rino ? … No, nn posso mortificare Rino sorpassandolo, nn lo merita, rimarrò dietro docilmente, tanto oaramai, arrivare 200 o 199 cosa cambia ? Certo mi frena un poco, ma vedo che nel ST se la cava bene (complimenti Rino, sei migliorato tantissimo) caliamo attaccati, ora c’è l’ultimo ST, in fondo vedo Riccardo che aspetta (da chissà quanto), Rino si allarga ed io ne approfitto per dargli battaglia, lui preso alla sprovvista rimane dietro, ma dopo un pò mi riprende e ARRIVO !

Purtroppo scoprirò che il mio ragazzo è stato meno fortunato, avendo forato. 🙁

Non posso fermarmi neanche ora, se mi fermo sento i crampi che prendono il sopravvento, pedalo girando nella piazza come un pazzo, mentre qualche amico mi insegue per chiedermi come è andata o per farmi i complimenti. 🙂

Ma la GF è anche (e sopratutto) questo, io mi sono divertito, e per la prima volta dopo un paio di anni l’ho completata senza soffrire.

Foto niente, ‘solo’ tanta soddisfazione.

.. e come dice il mio amico Rino : alla prox !

 

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4 risposte a 25-03-2012 – GF S. Martino delle Scale

  1. maurizio scrive:

    Complimenti, io quest’anno non ho potuto partecipare e leggere il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo. Conoscendo il percorso e leggendo le tue descrizioni, con l’immaginazione, posso dire di avere fatto anche io quest’anno il Gran fondo di San Martino.

  2. LUCA scrive:

    ahahah grande Filippo!!!! meglio delle foto! ci siamo visti pochissimo, tra l’altro ho fatto il corto per esplorare e confermare di già il lungo per il prossimo anno. le voci erano tutte vere…..veramente veramente duro!! 🙂

  3. Pirgi scrive:

    Complimenti, proprio un bel racconto…e per me, che anche quest’anno ho dovuto dare forfait, quasi la sensazione di aver partecipato alla gara ! 🙂

  4. Pingback: Tutto il bello di una Gran Fondo

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